Come dice un vecchio detto africano “per educare un bambino ci vuole un intero villaggio”. Allo stesso modo secondo me “per fare un professionista ci vuole un intero territorio”.
Un territorio composto da un settore specifico (in questo caso il digital marketing), un network di professionisti, un bacino di clienti, un set di esperienze da cui attingere e la presenza di “maestri artigiani” da cui è possibile andare a bottega. Solo se tutti questi elementi sono presenti possiamo dire che un territorio è fertile, e per fertile intendo che ha la capacità di attivare un volano di relazioni significative tra professionisti e professionisti, tra professionisti e aziende e tra professionisti e aspiranti professionisti.
In Italia, ad esempio, una delle città più fertili nell’ambito del Digital Marketing è Milano, sicuramente. Lì sono nate molte delle esperienze più significative in questo campo sia nell’ambito della consulenza sia in quello della formazione, basti pensare a Ninja Marketing e alla Business School del Sole 24 ore. Lì tutti quegli elementi si sono sviluppati a partire dai primi anni 2000. La città pullula di agenzie di comunicazione, a Milano lavorano fior fior di professionisti e i clienti negli anni hanno ricevuto una sorta di “educazione digitale”, sanno cioè cosa si possono e devono aspettare dal lavoro dei marketer, hanno coscienza dei prezzi e, soprattutto, sanno dare valore al loro lavoro.
Non è di certo un caso se tante persone si trasferiscono a Milano per formarsi, ma soprattutto per aggiornarsi in questo settore, compreso il sottoscritto.
Nel campo del marketing digitale Trento non vale Milano. Questo è innegabile. Anche se i dati sul mercato del lavoro relativi alla fine del 2019 (Fonte: ISPAT e CCIA) testimoniano di un mercato del lavoro vivo, caratterizzato da una domanda crescente di nuove skills, in special modo legate alle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione.
Tuttavia la dimensione relativamente piccola dell’impresa trentina e la scarsa propensione agli investimenti fa sì che le potenzialità del “digitale” siano ancora sottoutilizzate, anche in ottica di comunicazione d’impresa. Attenzione però, perchè dobbiamo considerare che il dato è destinato a cambiare nel prossimo futuro. Dobbiamo sempre tenere in considerazione che, “il Digital Marketing Specialist è la figura professionale di cui le aziende non potranno fare a meno nei prossimi 3 anni”, lo dimostra una ricerca realizzata da TAG Innovation School. Su un campione di 550 PMI intervistate, il 60% afferma infatti di dover investire sul Digital Marketing per la propria crescita, ad esempio. Sarà per questo che il piccolo Trentino ha visto un boom di agenzie di comunicazione. Ad oggi se ne possono contare più di 50 solo nella Provincia Autonoma di Trento. Non tutte sono strutturate e molte sono specializzate sul settore turistico, ma restano comunque abbastanza per iniziare a farci pensare che anche tra le Dolomiti ormai sia possibile acquisire i “ferri del mestiere”. Insomma, le basi ci sono, si tratta di fornire l’infrastruttura affinchè il movimento cresca. Serve che si sviluppi una vera e propria comunità di pratica.
Ho detto prima che per imparare veramente un mestiere è indispensabile che sul territorio ci siano una serie di fattori. Ma l’elemento più importante è la presenza di una comunità di pratica, cioè, per dirla con Wenger, di “un gruppo di professionisti capace di produrre conoscenza organizzata e di qualità, alla quale ogni membro ha libero accesso”. Un luogo dove gli individui possano apprendere in modo continuo “attraverso la consapevolezza delle proprie conoscenze e di quelle degli altri”.
Il fatto che le comunità di pratica nascano già nel Medioevo con le botteghe artigiane non vuol dire che il concetto non si applichi nel campo dei mestieri legati al mondo digital. Anzi, direi che si applicano soprattutto a questi. E in effetti già Marshall McLuhan, il teorico del “villaggio globale”,
parlava dell’importanza della circolazione delle informazioni nella società della conoscenze. Beh, aveva ragione, come sempre. E se pensiamo a tutti i mestieri e le specializzazioni del digital marketing è facile capire il perchè. Dai produttori di contenuti seriali fino ai web designer, passando per i social media manager e i digital marketing specialist, tutti hanno un bisogno costante di aggiornarsi per tenersi al passo con gli sviluppi della tecnologia.
Sono figure che basano il proprio lavoro sulla conoscenza della tecnologia dell’informazione e della comunicazione, e allora “rimanere” indietro per loro significa essere dei professionisti di serie B, vuol dire avere difficoltà a portare a casa risultati per sé e per i propri clienti. Viceversa, rimanere al passo con i tempi e, addirittura anticiparli, può voler dire tante cose:
Se le community, intese come comunità di pratica, permettono tutto questo allora è il caso di svilupparle. Ed è quello che sto cercando di fare con Trentino Social Tank, perché una cosa è formare le persone, un’altra cosa è accompagnare il territorio in un percorso di sviluppo che vada ben oltre il qui ed ora.
Per ora nella community siamo in 70, ma il numero è destinato a crescere perchè ricordo che possono far parte di Dolomiti Marketers tutte le persone che frequentano i corsi della #DigitalTankExperience.
Il gruppo facebook rappresenta il canale che consente di conoscersi e di “rimanere” connessi, obiettivi di certo non scontati. Soprattutto in questi tempi, in cui tutti siamo impegnati in un’attività più importante come quella di combattere contro il COVID19. Ma ci permette anche di pubblicare e condividere aggiornamenti, ognuno sul proprio lavoro e per quanto concerne la propria specializzazione. E soprattutto è il luogo in cui confrontarsi sulle proprie esperienze, sui propri esperimenti e per chiedere pareri. Spesso infatti i post iniziano con un bel “📣📣 CHIEDO AIUTO 📣📣”, e sono quelli più belli, perchè le risposte che forniscono i membri della community non servono solo a chi le ha richieste, ma a tutti coloro che si imbattono negli stessi dilemmi. È una crescita collettiva, che va ad alimentare un’intelligenza collettiva, è questo che intendo per community, è questo lo scopo di Dolomiti Marketers.
Lo abbiamo già detto, il gruppo facebook è un contenitore che ci permette di tenerci in contatto in maniera semplice e diretta e sviluppare le relazioni tra i professionisti che ne fanno parte. Ma Dolomiti Marketers rimane un gruppo legato ad un territorio ben preciso, cioè il Trentino e dintorni. E allora la sfida è quella di uscire dal gruppo per incontrarsi di persona. Non è che questo non avvenga ad oggi (magari non proprio oggi, visti i tempi in cui scrivo) ma la sfida è quella di organizzare dei MEET UP tra marketers dolomitici, magari lanciando delle sfide rispetto alle quali iniziare a collaborare, ponendo le basi per cementare le relazioni che abbiamo iniziato ad instaurare. Non appena potremmo uscire di casa, naturalmente. Dove? Semplice, nella nuova sede di Trentino Social Tank.
#DigitalTankExperience #TSTiamovicini