Ero organizzata, adesso sono felicemente organizzata - Trentino Social Tank
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Ero organizzata, adesso sono felicemente organizzata

ECCO PERCHÉ DOVRESTI OCCUPARTI DELLA TUA ORGANIZZAZIONE PERSONALE

Ho scoperto 2 cose. Un’illuminazione recente che mi ha condotto a un processo di trasformazione:
– avevo delle sacche di pigrizia, delle cose che fingevo di non vedere per non dovermene occupare
– è vero, ero un tipo organizzato, ma sempre con quel pizzico di ansia che rovina tutto.

L’ho scoperto ad un corso di organizzazione personale.
A convincermi è stata Laura, mia sorella.
È stata lei ad avere l’idea di un piccolo corso casalingo, una cosa fra amiche, nel salotto di casa: tisana zenzero e limone, fetta di strudel, skype call con Paola e Anna di Organizzatessen.

Pensavo di non averne bisogno, ho iniziato a desiderarlo

In realtà mi sentivo già piuttosto organizzata.
Sono il tipo a cui piace avere un certo controllo sulle cose. E nel mio lavoro l’organizzazione è una necessità.
E poi i corsi a distanza non mi hanno mai convinta del tutto, credo molto nella relazione diretta quando si tratta di formazione.
Ma, ho pensato, avere qualche strumento in più va sempre bene. Proviamoci.
E ho fatto benissimo! Il corso ha portato a delle conferme, ma ha anche sollevato delle questioni su cui riflettere: in sostanza ero già sulla buona strada, ma potevo dare vita a nuovi, significativi, cambiamenti.

Piccoli gesti per cambiamenti a lungo termine

Ora, a distanza di qualche mese, mi accorgo dei risultati.
Sì perché lì per lì è facile farsi prendere dall’entusiasmo, fare matrici di Eisenhower lunghe quanto le pagine gialle, scaricare 12 app per monitorare l’uso del cellulare.
È
 sul lungo periodo che si rischia di mollare la presa.
Questa volta, invece, non è andata così. Il cambiamento c’è stato davvero.
Intendiamoci, non parlo di una rivoluzione, non sono diventata improvvisamente Marie Kondo che, al rientro dal lavoro, ringrazia la borsa per il duro lavoro compiuto durante la giornata prima di riporla nell’apposito cassetto.
Al lavoro, ad esempio, spesso faccio ancora più cose contemporaneamente e non riesco ad evitare le interruzioni, due degli spauracchi dell’organizzazione.

Quello che è nuovo è il cambio di prospettiva, sono più motivata ad impegnarmi nell’organizzazione delle mie attività, perché ne vedo chiaramente l’utilità.

Succede allora che, periodicamente, mi prende il raptus dello space clearing: fare spazio, togliere il superfluo, buttare, regalare, prestare quello che non serve e che aggiunge disordine allo spazio e alla mente.
E la mia settimana non è più talmente fitta di impegni da farmi sempre spostare le cose meno urgenti alla prossima.
E poi scrivo tutto, faccio liste, per le cose da fare al lavoro, ma anche per i libri che vorrei leggere e per i film che vorrei vedere.
Il risultato è che la testa è più libera e ho meno ansia di dimenticare qualcosa di importante.

La giusta organizzazione: una questione di serenità

Il vero cambiamento, quello che mi spinge a consigliare un po’ a tutti di occuparsi della propria organizzazione personale sul lavoro e nel privato, è che questa attenzione aiuta a vivere le giornate con più serenità.
Potrai passare meno tempo a pensare a quello che devi fare, semplicemente perché sai di averlo ben pianificato, e di avere strumenti che ti ricordano cosa e quando fare le cose.

Insomma, il cambiamento diventa profondo, e quindi duraturo.

I vantaggi di una riflessione sulla propria organizzazione personale sono sia per chi è consapevole di avere delle lacune organizzative, sia per i professionisti che, proprio come me, credono di possedere strumenti efficaci per pianificare le proprie attività.

Perché accontentarsi di essere organizzati quando si può essere felicemente organizzati

 

Trentino Social Tank organizza un percorso formativo online sul tema dell’organizzazione personale:
Be Organized

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