Le sfide attuali in parole semplici - Trentino Social Tank
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Le sfide attuali in parole semplici

COMUNICAZIONE E SOSTENIBILITÀ NELLA STORIA DI VALENTINA POLI

Sono Trentina DOC e mi occupo di comunicazione nell’ambito della sostenibilità. Mi sono affidata a TST perché ho ricevuto diverse informazioni sui vostri corsi da una mia cara amica che ha fatto il servizio civile con voi. Sentivo la necessità di colmare alcune lacune che avevo con una formazione specifica. In giro ci sono parecchi corsi, non sempre affidabili, ma TST mi è sembrata subito una realtà molto seria. Così, con voi ho fatto il corso di Strategia e Target, che mi ha aiutata ad approfondire la parte di pianificazione delle attività di comunicazione che porto avanti nel mio lavoro.

Ci racconti gli ambiti in cui ti sei formata e le prime esperienze di lavoro?

La mia formazione ricopre un ambito molto ampio e direi quasi non-convenzionale. Per questo, nel tempo ho seguito delle formazioni ad hoc per sviluppare competenze specifiche  e implementare strategie di comunicazione più efficaci.

Vengo da una laurea triennale in Scienze Politiche a Padova, specifica per i diritti umani. Poi ho scelto una doppia laurea magistrale Austria – Olanda sulla sostenibilità. Dopo il mio percorso formativo, sia per opportunità lavorative sia per un’inclinazione personale, sono approdata al mondo della comunicazione. 

Ho iniziato con alcune esperienze qui a Trento, come il servizio civile al Muse dove ho seguito un paio di progetti legati all’ambito della comunicazione, e il volontariato a Bolzano con il programma Interreg Volunteer Youth presso l’azienda che mi ha poi assunta. A Bolzano, ad esempio, ho seguito le attività di dissemination per il progetto Interreg Verdevale: per tre anni i lavori hanno riguardato l’integrazione su una piattaforma pubblica dei dati scientifici sui benefici del verde in città, misurando per esempio la quantità di CO2 e di particolato atmosferico assorbito dalle piante e quanto le piante contribuiscono all’abbassamento delle temperature. Da poco invece, abbiamo iniziato una ricerca sul valore economico delle infrastrutture verdi. Penso sia un bell’esempio di progetto locale della nostra zona nell’ambito della sostenibilità ambientale.

Tutte queste esperienze mi hanno fatto capire che a livello lavorativo avrei voluto conciliare questi due mondi: la sostenibilità e la comunicazione.

Come ti sei indirizzata verso il mondo della comunicazione?

Mi sono avvicinata un po’ per caso, un po’ per piacere personale. Passo dopo passo ho costruito un percorso che è culminato nel fare comunicazione a livello lavorativo come impegno principale. Le esperienze di volontariato e di tirocinio sono state la base per sviluppare competenze che mi hanno aiutata ad unire il mondo della sostenibilità a quello della comunicazione. 

Di fatto, mentre studiavo non avevo una chiara idea di quello che sarei andata a fare una volta laureata. Quando mi è arrivata l’opportunità di lavorare nell’ambito della comunicazione, mi ci sono subito trovata a mio agio. Così sono riuscita a integrare le competenze specifiche che ho sviluppato in ambito lavorativo con la mia formazione che ricopre tematiche ampie. Questi due mondi potrebbero sembrare distanti tra loro ma nel mio caso sono invece diventate due passioni interconnesse. Nel mio lavoro, in particolare, mi piace comunicare a un pubblico ampio le conoscenze scientifiche e tecniche legate alla sostenibilità.

Oggi di cosa ti occupi?

Adesso sto lavorando per un’azienda di Bolzano che sviluppa software, in particolare per la gestione del verde urbano.
Diamo supporto alle amministrazioni e alle aziende che operano in questo settore, con uno strumento digitale che agevola la gestione di ogni elemento del verde pubblico (come gli alberi, le panchine, i cespugli). L’obiettivo è quello di rendere più sostenibili le città, pianificando al meglio le attività di cura e manutenzione, aiutando la riduzione dell’impronta ecologica di tali attività e l’intensità degli effetti del cambiamento climatico.
Il nostro è un prodotto tecnico e di nicchia che, tra le altre cose, è sviluppato grazie a progetti europei dedicati a rendere le città maggiormente sostenibili.

Il mio lavoro di comunicazione in azienda si divide tra le attività di dissemination dei progetti stessi e il marketing di prodotto: spazio tra la creazione di contenuti per il web, per i diversi social media, e per le newsletter con contenuti specifici, fino all’organizzazione e partecipazione ad eventi e fiere dove proponiamo il nostro software con i nuovi sviluppi legati all’ambiente e alla sostenibilità.

Cosa significa comunicare la sostenibilità?

L’ambito della sostenibilità è spesso difficile da comunicare a un pubblico ampio, dovendo approfondire aspetti scientifici e tecnici complessi. Allo stesso tempo, però, la sostenibilità del pianeta riguarda tutti noi. 

È quindi opportuno rendere le nozioni tecniche accessibili anche a chi ne è distante per formazione.

Resta ancora difficile trovare un approccio divulgativo alla sostenibilità: chi è esperto in materia usa termini o concetti chiari ai propri occhi ma che ai più potrebbero non esserlo.
Ecco la sfida di comunicare la sostenibilità: usare parole semplici per raggiungere un pubblico vasto, mantenendo l’approccio scientifico ma in un’ottica di inclusività.

Aggiungerei anche che la parola “sostenibilità” è ormai abusata e spesso si fa fatica a dare un contenuto di valore a questo concetto. Un’altra sfida è quella di utilizzare le parole giuste nel momento giusto per raggiungere il proprio pubblico, facendo capire che quello che proponi è realmente rivolto al rispetto dell’ambiente, e che non si tratta di greenwashing.

Cosa conta nella tua quotidianità?

Per me la cosa importante è entrare in connessione con le persone.
Da un lato, è importante conoscere cosa i nostri clienti pensano rispetto al prodotto, e come lo utilizzano.

Dall’altro lato, è fondamentale avere anche una comunicazione aperta all’interno dell’azienda e con tutti i soggetti che aiutano nello sviluppo del prodotto di cui io parlo: in questo modo anche la strategia di comunicazione che metto in atto diventa più efficace, definendo target diversi, ognuno con un registro di linguaggio specifico. Si tratta di fare da tramite tra il mondo tecnico dei programmatori e il mondo scientifico dei ricercatori che conducono gli studi sulle piante, e i nostri clienti, o i cittadini che hanno piacere di tenersi informati sui nuovi sviluppi senza necessità però di utilizzare parole complesse e tecnicismi eccessivi.

Cosa diresti a chi si approccia a comunicare la sostenibilità?

Come dicevo rispetto al mio lavoro, comunicare la sostenibilità per me vuol dire dare delle informazioni tecniche e scientifiche sulla sostenibilità che siano raggiungibili al maggior numero di persone attraverso l’uso di un linguaggio accessibile in base al gruppo a cui mi rivolgo. È importante saper comunicare a tutti.

Per chi si approccia a questo mondo, penso che la cosa principale sia avere passione per il tema. In realtà, lo penso per ogni tipo di lavoro. Se si ha la passione per qualcosa si riesce a farlo, costruendo un pò alla volta tutte le competenze di cui si ha bisogno. Si tratta di un’evoluzione continua.

Il mio lavoro non è il frutto di un percorso prestabilito. Ci sono molte strade per raggiungere lo stesso risultato finale, e ciò che importa è la passione che mettiamo per arrivarci.

 

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