Quali strade verso il Digital Marketing? - Trentino Social Tank
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Quali strade verso il Digital Marketing?

NELLA STORIA DI ANNEMIE, ISPIRAZIONI E STRATEGIE

La COMUNICAZIONE DIGITALE è sempre più presente nelle nostre vite. Forse nella sua, un pochino di più!
In Trentino Social Tank, di cui fa parte dalla sua nascita, è riuscita a coltivare la sua passione: la comunicazione e il marketing digitale ed a unire creatività e analisi per costruire strategie ad hoc.
TST e le persone che ne fanno parte le hanno permesso di sperimentare, di sbagliare, di imparare e di contribuire così alla realtà che oggi è diventata.

Annemie, ci racconti gli ambiti in cui ti sei formata e le prime esperienze di lavoro?

Founder di TST dopo il master GIS (Gestione Imprese Sociali), durante il tirocinio ho lavorato sul bilancio sociale, che raggruppa molti aspetti di una cooperativa o di un’associazione. Dopo la nascita della mia seconda bambina ho fatto un percorso di formazione individualizzata.
Nel tempo ho avuto la possibilità di lavorare sulla comunicazione perché, da subito, qui in TST abbiamo capito che dovevamo farci conoscere e differenziarci dai nostri partner di avvio.
Sono partita dal sito, ho imparato (con notti insonni) a utilizzare wordpress e ho cominciato a mettere insieme tutte le attività di digital marketing: newsletter, facebook, advertising. I forum mi hanno aiutata molto a capire come migliorare il mio lavoro partendo dalle difficoltà altrui, e ho continuato a formarmi. Il resto è esperienza quotidiana e un solido lavoro di gruppo, qui in TST, per trovare insieme la visione e la strategia da costruire.

 Come ti sei indirizzata verso il mondo della comunicazione?

Alla base c’è sicuramente il master. Il bilancio sociale che ho affrontato raggruppava tutto ciò che avevo visto durante il master, il centro era dare un significato concreto a un’organizzazione nel sociale. C’era tanta ricchezza dietro e l’idea di poterla raccontare mi ha esaltato.
Da qui ho capito che diventava fondamentale raccontare cosa fanno le organizzazioni sociali – e non solo – oggi, cosa caratterizza e distingue TST dagli altri. Farsi conoscere, dire di sé è stato fondamentale per sopravvivere e realizzare i nostri progetti.
Posso quindi dire che la comunicazione è entrata nella mia vita per un interesse personale, per la necessità di praticarla e perché la formazione individualizzata mi ha confermato questa strada.

Oggi di cosa ti occupi?

Oggi faccio molto di più, sempre provando-sbagliando-riprovando per trovare la strada giusta.
In TST abbiamo trovato un nostro modello che pratichiamo tutti e tutti i giorni.
Mi occupo di coordinare le attività di digital marketing e tengo le fila delle altre numerose attività. Oggi, ad esempio, abbiamo a sostenerci hubspot, shopify e molte altri aspetti tecnici.
TST è una realtà complessa, siamo un gruppo pieno di competenze e obiettivi, abbiamo tante attività e continuiamo a sentirci spinti verso nuove cose.  

Cosa conta nella tua quotidianità?

L’equilibrio tra il bisogno di interazione con i colleghi per essere informata e le richieste costanti attorno alle nuove cose da fare.
Devo filtrare, organizzare bene le priorità.
Nella quotidianità ho bisogno di confrontarmi per completare il lavoro e di rimanere al passo con le novità.
La comunicazione ha molto a che fare con l’organizzare bene le attività, con il tempo per controllare e ricontrollare e con una gestione attenta delle scadenze.
Il tempo, spesso poco, è la sfida di ogni giorno.

Cosa diresti a chi si approccia al mondo del digital marketing?

Da una parte direi di buttarsi, di provare e trovare la ricetta personale perché non c’è qualcosa che funziona per tutti. Ma contemporaneamente credo sia necessario il confronto con persone che lavorano nel digital marketing e nella comunicazione: è importantissimo per capire cosa si muove in questo mondo e cosa serve per restare aggiornati e flessibili.

Raccontaci un dettaglio del tuo lavoro lavoro.  

Questo è il vantaggio di fare così tante attività e di incontrare tante persone: capire in modo concreto quanto contino le relazioni per il lavoro.
All’inizio abbiamo provato da soli inviando le newsletter quando ci sembrava utile.  Abbiamo capito i diversi interessi delle persone e come trasmettere, anche tecnicamente, le newsletter. Abbiamo poi deciso di investire di più e abbiamo organizzato due Newsletter – quella digital e quella smart – con  due gruppi di lavoro diversi e mezzi, strumenti e toni di voce comunicativi personalizzati. Lo facciamo affiancati da Mario Pagani e Barbara Bernardi, che ci aiutano nella costruzione del sistema e nella scrittura.
Anche in questo caso il processo fare-sbagliare-rifare ci ha aiutato a creare le nostre Newsletter di cui siamo molto soddisfatti: anche i numeri ce lo confermano. 

La relazione con le persone che ci seguono e che ci conoscono è più costante ed efficace. Ci conosciamo di più e possiamo essere un supporto ancora più preciso e utile. Ma il percorso non è finito, continuiamo a progettare e da questa esperienza faremo nascere altre Newsletter.

E nel futuro?

Da una parte mi piace molto fare cose tecniche, dall’altra devo imparare ad essere ancora di più un riferimento strategico. La vera fatica è quella di fermarmi per osservare dall’alto e avere una visione d’insieme. Una positiva risorsa per me sono le collaborazioni esterne che ci arricchiscono e ci danno costanti stimoli.
Come vedi ad ogni conferma partono nuove cose da intraprendere: un insieme di esperienza, conoscenza, lavoro di gruppo e crescita di stimoli e incontri. 

 

PS: Per affrontare qualche notti in bianco Annemie suggerisce… caffè lungo, tipo americano (ma alla belga), un film horror sullo sfondo per intrattenere il marito e una coperta morbida!

 

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