TRENTINO: BOOMING BUSINESS OR FAKE NEWS? - Trentino Social Tank
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TRENTINO: BOOMING BUSINESS OR FAKE NEWS?

Secondo fonti ufficiali Ispat, a fine 2016 le imprese iscritte in provincia di Trento risultano essere n. 3,011, mentre quelle cessate sarebbero n. 2,807 riportando quindi un trend positivo in termini di mortalità imprenditoriale. Si tratterebbe però di una tipologia aziendale cd “generale” che comprende le società individuali, società di capitale, società di persone ed altre forme societarie.

Se ci riportassimo temporalmente a fine 2015, troviamo un totale di imprese attive in provincia di n. 46,911 (erano n. 46,803 nel 2014), ed anche qui potremo rilevare un saldo positivo tra imprese nuove/iscritte e quelle cessate: +414 (iscritte/nuove n. 2,862, cessate n. 2,448).

Il triennio precedente, invece, è stato portatore d’indicatori assai negativi in termini imprenditoriali: 2014 = -213; 2013 = -227; 2012 = -602, riferito al quantitativo annuale di società cessate e/o fallite in Trentino. Si tratta quindi di un trend negativo molto marcato, pur se in modalità “descaling” che va dal n. -602 del 2012 al n. -213 del 2014.

Il tasso di crescita aziendale riportato al 2015 risulta essere di +0.9%, mentre era stato di -0.5% nel 2014.
Le cd. imprese giovanili attive a fine 2015 sarebbero ca. n. 4,500; ossia di società composte in prevalenza da persone di età inferiore ai 35 anni.
L’imprenditorialità femminile parrebbe in crescita con ca. n. 8,300 imprese attive a tale data; rientrano in questa categoria le imprese con partecipazione femminile superiore al 50%, tali rappresentano ca. il 18% delle imprese attive in Trentino alla data del rilevamento dati.

Sarebbe però utile in termini di rispondenza alla realtà imprenditoriale in Trentino il poter disporre di dati da più fonti (ufficiali e non) per il bracket temporale 2014-2017. Tali indicatori, utili per un serio ed approfondito confronto quantitativo, non sono ampiamente disponibili e risultano di difficile reperimento in tempi brevi.

Da una prima lettura sembrerebbe che oggi il tessuto imprenditoriale -e conseguentemente occupazionale- sia florido, prospero, e solidamente positivo. Potrebbero però riscontrarsi alcune criticità:

  1. in tema di sustainability (“life-span”) ossia, quante, tra le nuove aziende superano almeno il primo quinquennio di vita, e quante di loro si espandono ed assumono, localmente, del personale, versus quelle che “periscono” e cessano attività, anche gradualmente, dopo i primi anni;
  2. quanti sono le up-starting che si espandono e/o sviluppano in ambito produttivo ed in quali modalità (territorio, target consumatori, sviluppo prodotto, derivati, etc.);
  3. quali le ricadute reali/concrete in termini di occupazione stabile, riconducibli a codeste nuove imprese.

Per un’analisi più puntuale, riteniamo che servirebbero dei dati concreti o tangibili, derivanti dal tessuto imprenditoriale Trentino che ci permettano, allo stato degli eventi, di vedere la relazione: crescita/espansione vs. mortality rate.

Daniel Joseph Cerrato

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