Se stai leggendo questo articolo, conosci Trentino Social Tank e molto probabilmente sei interessato a partecipare alla prossima edizione della Digital Tank Experience.
Chi scrive è Alessandro Altomonte, docente del corso, nonché Digital Marketing Manager di Dolomiti Paganella.
Che tu sia già un Social Media Manager o CHE aspiri a diventarlo sono sicuro tu sia certo di una cosa: in questo mondo che viaggia al ritmo di nuove funzionalità ogni settimana… c’è sempre da imparare!
È pur vero, però, che serve a poco conoscere l’ultimo trick del mestiere se non si hanno delle competenze solide alla base.
Questo articolo ha lo scopo di approfondire quelli che io ritengo le tre regole chiave per definirsi o diventare un buon social media manager.
L’intento è quello di aiutarti a capire se le tue competenze in materia sono già di buon livello o se può essere utile per te iscriverti alla prossima edizione della Digital Tank Experience!
Ancora troppo spesso mi capita di navigare i social alla ricerca di qualche Benchmark da studiare e dal quale prendere spunto (anche blasonato) per poi scoprire che questi commettono degli errori ad oggi non più tollerabili. Ecco i 3 errori di cui ti voglio parlare:
Un buon social media manager deve sapere quali post e quali argomenti del suo piano editoriale portano o non portano beneficio al sito dell’azienda che rappresenta o sua cliente. Altrimenti come può parlare di strategia senza l’analisi approfondita dei dati?
Un conto è sapere che 193 sessioni sono arrivate dai social (dato aggregato).
Un conto è avere il dettaglio di quante sessioni e di che qualità ha portato ogni link pubblicato.
Continuiamo a parlare di link: sicuramente sarà capitato anche a te di avere problemi con l’anteprima dei link caricati in Facebook e non riuscendo a personalizzarla hai optato per la scorciatoia del “link nel testo con bit.ly”, giusto?
Pubblicheresti un post così? Probabilmente no, perché sai già che non lo cliccherebbe nessuno. Manca l’immagine e i social si basano sulla comunicazione per immagini e video. E magari avresti voluto anche modificare il titolo in grassetto per personalizzarlo e inserire un messaggio che funzionasse da call to action.
Una volta Facebook ce lo permetteva, ora non più. Ma tranquillo, durante la nostra Digital Tank Experience avremo modo di vedere da vicino come aggirare questo problema!
Non c’è bisogno che ti dica che se un’azienda decide di “sbarcare” sui social dovrebbe farlo perché ha una motivazione, e quindi un obiettivo o più, alla base. Per raggiungere questo obiettivo/i c’è bisogno di una strategia. Poi dell’analisi dei dati, che abbiamo visto al primo punto, e poi di un’eventuale strategia correttiva. Purtroppo vedo ancora troppi post “tappa buchi”. Ti dice niente il classico post con una bella immagine e la caption fatta di citazioni filosofeggianti? Anche basta, non credi?! Un post di questo tipo è sinonimo di mancanza di strategia.
Potresti dirmi che si tratta di un post “acchiappa reach” e potrei essere d’accordo con te, ma anche in questo caso avrebbero potuto sfruttare meglio questo tipo di post utilizzando strategicamente una caption che parli dell’azienda, dei benefici del loro prodotto o dell’efficienza del loro servizio ecc… Non ti sembra un post fine a se stesso che non ha alcun valore aggiunto per te che lo leggi?
Sì certo, li vedo anch’io i 1100 like, ma questo non significa che il post abbia una logica. Se il post lo sponsorizziamo è normale fare quei numeri.
Spero che questo articolo ti sia stato un buon test per le tue conoscenze nel campo del social media marketing… e un buon anticipo di quanto vedremo insieme durante la Digital Tank Experience.
Ci vediamo in aula!
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