È fondamentale che il welfare sia plurale e non risponda solo alle leggi di mercato, in quanto i bisogni stanno cambiando così come le risposte date. Rimane comunque centrale il rapporto tra pubblico e privato.
Carlo Borzaga, presidente di Euricse, ha analizzato le potenzialità del Terzo Settore e le criticità del sistema normativo.
In passato quando si parlava di welfare mix ci si riferiva alla produzione, ora invece sono presenti degli attori che influenzano la distribuzione delle risorse. Quindi si fa riferimento a un welfare plurale, cioè formato da molteplici soggetti che operano su piani diversi.
Con un’ottica verso il futuro, Borzaga ha rimarcato la centralità del rapporto tra pubblico e privato che rimane però complicata da gestire. La normativa spesso non è chiara e la concorrenza è spesso vista come un obiettivo piuttosto che uno strumento.
Ciò che conta è che un welfare che sia plurale non venga spinto a rispondere meramente alle leggi di mercato.
L’articolo 55 del Codice del Terzo Settore stravolge questo principio della concorrenza e adotta la sussidiarietà e la co-progettazione, sviluppando un crescente interesse verso le relazioni integrate.
E anche il consiglio di stato ha rivisto il ruolo della co-progettazione tra ente locale e terzo settore, considerando l’appalto come via preferita nel rapporto tra pubblico e privato.
In poche parole: la relazione pubblico-privato, se non lo è ancora, diventerà a breve centrale nel nostro sistema di welfare.
“Welfare, la relazione pubblico-privato sarà centrale”
In autunno Trentino Social Tank organizza una proposta formativa
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“Changemaking“
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